KARATE - antico o combat?
04.08.2018
E' sempre un piacere vedere un maestro esprimersi. Gichin Funakoshi (primo video in alto), fondatore del karate shotokan non si allena, ma traduce la sua essenza in uno stile che per molti anni è stato accusato (soprattutto dai non praticanti) di essere troppo "rigido". Purtroppo la rigidità risiede nelle menti di coloro che vedono con gli occhi e che forse si allenano troppo con il corpo e poco con il cuore. Se notiamo attentamente i movimenti di Gichin troviamo prima la fluidità del movimento, e poi il momentum in cui tutto il corpo esplode all'apice del colpo, sia esso offensivo che difensivo (in uno speciale tratterò il mio pensiero riguardante la questione "attacco e difesa"). Non cerca la forza a tutti i costi, e nemmeno velocità. Semplicemente ascolta se stesso in relazione al movimento, cercando di rimanere con il baricentro basso per percepire il peso, per poi sfruttarlo in correlazione al movimento delle anche. Tutte caratteristiche molto vicine alle arti marziali tradizionali, che non nascono come sport, ma come sopravvivenza, attraverso la gestione dell'emozione e la traduzione in movimento di tale capacità, indispensabile se si vuole essere efficaci colpendo zone vitali. Un altro particolare che mi preme sottolineare è la location. Bosco, scogli e mare....natura. Tutto ciò mi riporta ad un antico insegnamento ricevuto "più importante della tecnica...è la natura", segno che nonostante tempi e culture diverse, le fondamenta di un percorso marziale sono davvero le stesse. Ma veniamo ad oggi. Tra marzo e aprile 2018 è nato Karate Combat (secondo video), con l'obiettivo di pubblicizzare e "riportare in auge" il karate, dimostrandone il valore anche nello sport da combattimento. Un esperimento che sembra interessante, che però può gettare invece un'ombra pesante sui valori che i suoi fondatori volevano trasmettere (il karate ha molte varianti, anche molto diverse tra loro, ma tutte provengono da una radice comune: il "bushi no te", la mano del guerriero). Mi spiego meglio. Certo è un bene vedere uno stile praticamente in azione, ma a quale prezzo? Prendiamo gli atleti, che immagine ci trasmettono? In questa operazione sicuramente il business ha un ruolo importante, e questo rischia di trasformare completamente lo stile, facendolo evolvere in maniera distorta attirando nuove leve votate al "machismo spaccatutto". Non fraintendetemi. Sono a favore di tutti gli sport da combattimento, ma quando vengono fatti con chiarezza d'intenti. Esistono già circuiti di MMA e tornei OPEN (aperti a tutti gli stili) in cui cimentarsi, era davvero necessario avviarne uno a parte che imita praticamente in tutto cio' che già esiste ampliandone il lato "spettacolare"? A voi la risposta, ma guardate bene le differenze di movimento tra "antico" e "moderno", e non sottovalutate le sensazioni che provate. Credo ci sia sempre qualcosa da imparare in tutto ciò che abbiamo la fortuna di incontrare nel corso della vita. Spero vivamente che con il passare del tempo non si calcifichi l'idea che l'efficacia di un'arte marziale derivi dalla sua traduzione in ambiti sportivi e da pubblicità insana. Altrimenti prepariamoci ad un invasione di migliaia di "stile tradizionale combat" nel prossimo futuro.
A presto, un abbraccio.
Gianfranco Favotto
fonti video: youtube - Martial Arts Elite, Karate Combat